Passaggio a Nord-Est (57) – CoLoR44, obiettivo referendum

Sabato 23 marzo in una sala riunioni dell’Hotel Admiral a Milano è avvenuta la presentazione di un nuovo movimento chiamato CoLoR44: Comitato Lombardo per la Risoluzione 44.

Il Comitato “è un’associazione apartitica, fondata da cittadini della Lombardia, favorevoli ad avviare un percorso referendario per decidere dello status istituzionale della nostra Regione, sul modello di quanto sta avvenendo in Veneto (e anche in Catalogna e Scozia, considerando l’intero ambito europeo comunitario, in quanto area giuridicamente integrata)

Il riferimento alla Risoluzione 44 ci porta al Consiglio Regionale del Veneto. In data 28 novembre 2012 è stato approvato un documento che:

“impegna il Presidente del Consiglio regionale del Veneto ed il Presidente della Giunta regionale del Veneto ad attivarsi ad attivarsi per avviare urgentemente con tutte le Istituzioni dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite le relazioni istituzionali che garantiscano l’indizione della consultazione referendaria (…) al fine di accertare la volontà del Popolo Veneto in ordine alla propria autodeterminazione avvalendosi a tale scopo del parere consultivo di un’apposita commissione di giuristi senza alcun onere a carico della Regione, oltre che a tutelare in ogni sede competente, nazionale ed internazionale, il diritto del Popolo Veneto all’autodeterminazione”

L’obiettivo è proporre e far approvare anche dal Consiglio Regionale Lombardo una risoluzione del tutto simile garantendo ai cittadini lombardi il diritto di scegliere se rimanere italiani o di rendere la Lombardia uno stato indipendente sulla scia di quanto sta avvenendo in Veneto, in Scozia e in Catalogna. L’associazione è aperta a “qualsiasi cittadino e qualsiasi gruppo, associazione o partito disponibili a sostenere la raccolta firme a supporto del testo di Risoluzione elaborato dal Comitato”. Ci sono già contatti con numerosi partiti/associazioni favorevoli all’indipendenza, ma naturalmente CoLoR44 si adopererà anche per dialogare con tutti i partiti presenti nel consiglio regionale della Lombardia.

Interessante rimarcare una dichiarazione di uno dei membri di CoLoR44, il prof. Marco Bassani:  «Noi vogliamo l’indipendenza della Lombardia così com’è oggi. Ovvero con tutti i suoi abitanti, anche coloro che hanno origini meridionali e gli immigrati. Siamo convinti che convenga a tutti. Una risoluzione per tutti coloro che abitano sul nostro territorio».

Fanno parte dell’associazione anche il prof. Carlo Lottieri (fondatore di Diritto di Voto) e una vecchia conoscenza di questo blog: Alessandro Storti.

Andrea Givone

29 pensieri su “Passaggio a Nord-Est (57) – CoLoR44, obiettivo referendum

  1. Strumento politico Ok ma non fatevi prendere per i fondelli con la storiella del referendum legale per l’indipendenza e il c.d diritto internazionale che prevede che l’Italia debba lasciar fare.
    I lombardi non si meritano di esser presi per i fondelli più di quanto già non lo siano, noi veneti invece ce lo meritiamo.

    • esattamente, la citazione del diritto internazionale nel caso veneto è un’emerita buffonata. di certo, le condizioni sull’ “autodeterminazione dei popoli” non si applicano alle nostre regioni

      • l’autodeterminazione dei popoli si applica a tutti i popoli altrimenti sarebbe discriminante.

  2. Beh, gentile il prof. Bassani a concedere anche a chi è di origine meridionale e agli immigrati ed abita in Lombardia magari da 10-20 e anche 30-40 anni, di rimanere qui dopo l’indipendenza, continuando ad abitare nelle case che hanno costruito, a lavorare nelle aziende che hanno fondato…

    Ma questi si ascoltano quando parlano? Ma dico io…

    • francamente non comprendo il significato di questa critica, il prof. Bassani ha semplicemente detto che CoLoR44 è un’associazione inclusiva contraria a qualsiasi forma di discriminazione, mi sembra importante rimarcarlo visto che spesso l’ indipendentismo viene confuso con la xenofobia.

  3. a parte che trovo tali risoluzioni incostituzionali (“l’Italia è una ed indivisibile”- art. 5), a parte resto convinto che comunque la maggioranza della popolazione delle regioni coinvolte non si farebbe abbindolare da queste sparate, a parte che non trovo alcuna precisa utilità di simili proposte… vadano pure avanti, approvino, facciano e si schaintino coi loro propositi contro la realtà.

    • ah…beh…l’art. 5, quindi se la maggioranza della popolazione lombarda volesse separare la propria regione dall’Italia non potrebbe perché la costituzione italiana non lo permette? bel concetto di democrazia……
      rimani convinto di quel che ti pare, l’importante è che i Lombardi possano esprimersi democraticamente.

      • ma, che si esprimano pure… così i fautori di questa proposta si renderanno conto di quanto seguito ha!
        rispondo di seguito anche al commento sull’autodeterminazione dei popoli:
        intanto, non vedo affatto come i lombardi siano un “popolo” tale da rientrare nella categoria specifica; in secondo luogo, l’autodeterminazione -nel senso di indipendenza- si applica se e dove non sia altrimenti garantita la libera ed equa partecipazione politica, anche sul punto non mi sembra il caso della Lombardia; infine, l’elaborazione storico-giuridica del concetto è legata al colonialismo, la Lombardia è forse una colonia?

        quindi no, non è discriminazione: è applicare concetti diversi a situazioni diverse. che è poi il fondamento del diritto stesso.
        ciao

      • ah, dimenticavo, sull’art. 5: la risposta è esattame no.
        perchè la democrazia costituzionale non è solo “uno in più, ho vinto” ma è anche partecipazione qualificata.
        la Costituzione prevede un quorum preciso per le riforme costituzionali, sotto quel quorum possiamo raccontarcela quanto vogliamo ma il risultato non cambia.

      • RedPoz la Lombardia, Veneto ed E.Romagna sono fiscalmente parlando colonie,
        inutile perdersi a parlare di popoli perchè potrà non esistere un popolo lombardo, uno veneto ecc ecc ma non mi sembra che culturalmente esista un popolo italiano. Dal punto di vista legale i cittadini sono dalle Alpi alla Sicilia italiani, la Secessione non è legalmente permessa e non è possibile cambiare la Costituzione in tal senso poichè è un limite implicito stabilito dalla C.Costituzionale.

  4. la Scozia è una colonia? l’anno prossimo (18 settembre 2014) gli Scozzesi voteranno per decidere se rimanere cittadini britannici. La Catalogna farà la stessa cosa (con o senza l’assenso di Madrid), la Catalogna è una colonia? il Montenegro, quando ha deciso di separarsi dalla Serbia, era una colonia? la Slovacchia era una colonia della Rep Ceca o viceversa?
    In Scozia e in Catalogna gran parte della sinistra è favorevole al referendum e non si nasconde dietro a cavilli insulsi che hanno l’unico scopo di impedire la libera espressione.
    Cosa c’entrano le riforme costituzionali? Qui si parla di indipendenza,ovviamente l’art. 5 della Costituzione va bypassato, esattamente come faranno i compagni Catalani con l’art. 2 della costituzione.spagnola. I Lombardi non sono un popolo? E di grazia cosa siamo?

    • Sulla Scozia la cosa è semplice: c’è un accordo con Londra.
      In Catalogna non c’è nessun accordo con Madrid, si farà lo stesso? può essere, se vinceranno i si avrà valore legale? se si in rapporto a cosa e a chi? l’Eu, l’Italia, l’UK, la Francia, Russia, Cina riconosceranno la Catalogna come Stato? questioni economiche? insomma la cosa non è così semplice e lineare e la gente dovrebbe saperlo.

      • ma se riconoscono (EU,ONU) la Scozia non possono evitare di riconoscere la Catalogna, non avrebbe senso. Un diritto o vale per tutti o non vale per nessuno. in ogni caso il segretario dell’ONU ha riconosciuto alla Catalogna il diritto di secedere.”Barcelona (ACN).- “The United Nations respect self-determination processes” stated the Secretary General of the United Nations, Ban Ki-moon, when he was asked about Catalonia’s and Scotland’s self-determination processes during his official visit to Andorra on Tuesday.”
        http://www.catalannewsagency.com/news/politics/ban-ki-moon-asks-talks-regarding-catalonia%E2%80%99s-self-determination-claims

      • L’ONU e l’Ue non riconoscono la Scozia dato che non è ancora uno stato indipendente, potrebbe diventarlo far qualche tempo (anche se i sondaggi danno gli indipendentisti in svantaggio) ma in forza di un accordo con Londra ergo Ue e Onu non c’entrano nulla. Nel link postato si dice in modo neutro che l’Onu “RISPETTA” i processi di autodeterminazione, sostanzialmente sono frasi di circostanza nulla di più.

  5. Pingback: CoLoR44, obiettivo referendum. | IL GIORNALE DELLA LOMBARDIA INDIPENDENTE

  6. La questione è molto più complessa di quanto si creda. In primo luogo giuridicamente parlando il “popolo veneto” citato nello Statuto della mia Regione non ha alcun significato rilevante, consiglio questa lettura per capire le motivazioni:http://www.doveneto.org/index.php?option=com_content&task=view&id=42&Itemid=45&lang=it_IT
    In particolare : “Come già detto, il contenuto tipico dello Statuto concerne la forma di governo regionale. Tuttavia, molte R.O. hanno approvato degli Statuti contenenti delle disposizioni che possono rientrare nel concetto di “contenuto eventuale degli statuti”, sul quale particolarmente la Corte Costituzionale si è espressa nella sent. 2 del 2004, relativa alle questioni sollevate dal governo su alcuni disposti del nuovo Statuto della R.O. Calabria.
    La Corte Costituzionale non aveva mai negato nemmeno agli Statuti degli anni Settanta la possibilità di esprimere “principi e valori” in veste di “contenuto eventuale”: tuttavia, tali norme statutarie sono rimaste completamente inosservate, e pertanto è ben lecito dubitare della loro efficacia vincolante. Per dirla con le parole della Corte: <>.
    Nelle sentenze 372, 378 e 379 del 2004 la Corte non perde occasione avanzare sulla strada segnata dal precedente dubitare dell’efficacia del c.d. “contenuto eventuale”: le censure mosse dal governo contro i tre Statuti R.O. in oggetto (Toscana, Umbria ed Emilia-Romagna) sono infatti state dichiarate inammissibili a causa della <> del contenuto eventuale, sancendo il suo carattere <>. In poche parole, tali enunciazioni eventuali sono prive della forza normativa necessaria sia per essere applicate che per fungere da parametro di giudizio. Tanto prive di normatività che la Corte respinge i timori del governo sui contenuti potenzialmente esplosivi di alcuni Statuti (per esempio, quello della Toscana prevedeva il riconoscimento di “altre forme di convivenza” oltre al matrimonio e di una sorta di “diritto di voto regionale” per gli immigrati, affermazioni sicuramente incostituzionali): gli enunciati di tale tipo negli Statuti R.O. sono considerati, potremmo dire, talmente innocui, inutili, o inefficaci da essere pure indegni di attenzione da parte della Corte Costituzionale e da non giustificare le “preoccupazioni” del governo, in quanto, dice la Corte, la loro enunciazione <>, e pertanto tali enunciazioni “ci sono” negli Statuti R.O., ma è “come se non ci fossero”.
    A scanso di equivoci, la Corte Costituzionale, attivata da censure mosse dal governo, è l’unico organo che ha il potere di interpretare, restringere, ampliare o abrogare gli Statuti Regionali, tramite le varie forme di sindacato della legittimità costituzionale delle leggi.”

    In secondo luogo il mitico diritto internazionale in base la quale l’Onu o l’Ue avrebbero il potere di OBBLIGARE l’Italia a concedere il referendum, consiglio la lettura di questo link:

    L’indipendenza del Kosovo e il diritto internazionale


    In particolare: “l’autodeterminazione trova nel principio di integrità territoriale degli Stati un’importante eccezione, sancita al par. 7 della citata Dichiarazione dell’AG del 1960. In virtù di tale norma, l’autodeterminazione va coordinata con i legami storico-geografici del territorio rispetto a quelli dello Stato dominante. Interpretato in tal modo, il principio di integrità territoriale costituisce un potente freno giuridico alle pretese secessionistiche di un popolo.

    Ognuno è libero di parlare di indipendenza, è un discorso legittimo ma il movimento Indipendenza Veneta dicendo che esiste un modo legale e lineare per ottenerla sta prendendo in giro la gente in un momento profondamente difficile. Ma guai a chiedere lumi sul loro sito perchè gli insulti (italiano, parassita, teron) si sprecano, che dire? ci mancava in Veneto un movimento nel mare magnum dello sconclusionato mondo indipendentista/ autonomista/ federalista del mio territorio.

    • interpretazioni del diritto di autodeterminazione…..così non si finisce più (può essere interpretato in vari modi), quando un ente territoriale vuole secedere e organizza un referendum se vincono i favorevoli all’indipendenza poi voglio vedere quanto contano le interpretazioni. Nel 2014 voteranno Scozia e Catalogna, faranno da battistrada per tutti gli altri al di là dei cavilli legali.

      • La data del referendum catalano non è stata fissata, se lo fanno giuridicamente non conterebbe nulla se invece i rappresentanti del popolo catalano sapranno concretamente rendere indipendente il nuovo Stato allora il processo andrà a buon fine, insomma l’indipendenza è una situazione di fatto che non può determinarsi in base al diritto internazionale, nessun Paese occidentale permetterebbe tali precedenti che potrebbero smembrare ogni Stato (e all’infinito.) Un ente territoriale? si ma derivato, ossia che trae la sua legittimità dallo Stato centrale? oppure un ente territoriale sovrano? non esiste che una Regione interna ad un Paese si rende indipendente in base al diritto internazionale, se intervenisse un soggetto come Onu e Ue (che non hanno strumenti ) o altri Paesi tale azione verrebbe vista e considerata un intromissione illegittima negli affari interni di uno Stato sovrano. Ripeto che la Scozia (dove gli indipendentisti sono in netto svantaggio) potrebbe diventare indipendente grazie ad un accordo col il governo di Londra e non grazie all’Onu o all’Ue.
        La Catalogna è un altro caso, il Montenegro un’altro ancora , il Kosovo è un esempio in cui gli interessi della regione sono ininfluenti per gli influssi dei Russia e U.S.A . Insomma senza esprimermi sulla natura politica di un eventuale secessione di qualsiasi soggetto, comunità l’idea per cui esiste un diritto alla secessione di natura internazionale raggiungibile tramite referendum è falso e raccontare queste panzane alla gente, sopratutto in questo momento non è il massimo e lo dico da veneto.

  7. iI segretario dell’ONU afferma di rispettare i processi di autodeterminazione di Scozia e Catalogna: non è una frase di circostanza, è una presa di posizione (altrimenti non avrebbe toccato l’argomento ). Il Parlamento catalano è a maggioranza indipendentista e dopo il referendum (è un ulteriore legittimazione) proclamerà l’indipendenza. Come dici tu sarà una situazione di fatto.Possono farlo anche senza referendum? certo ma preferiscono agire dopo un’ ulteriore conferma da parte dei cittadini perché è ciò che hanno promesso prima delle ultime elezioni in Catalogna ( stravinte da chi vuole la secessione.)

    • Presa di posizione? ha detto che rispetta non che interviene ad esempio ponendosi tra Catalogna e Spagna, sono affari interni di uno stato sovrano( e occidentale tra l’altro) come mediatore. Se il Parlamento indirà un referendum sarà legalmente nullo ma di fatto se si renderanno concretamente indipendenti (molto difficile ) facendosi riconoscere da Eu, Usa e altri il gioco è fatto. Io personalmente dubito che si farà e se si farà non è detto che vincano i si e bisognerebbe vedere con quanto scarto, dubito che un Paese con un 55% di indipendentisti sappia convivere pacificamente con un 45% di contrari.
      Inoltre Madrid starà li a guardare o interverrà ? riconoscerà il nuovo Stato? la Polizia starà a guardare ? senza accordo politico non faranno nulla, dubito che gli indipendentisti catalani la pensino tutti allo stesso modo sulla strategia da adottare concretamente, un conto è minacciare di staccarsi un’altro è farlo, perchè non l’hanno ancora organizzato? hanno la maggioranza ? e allora in un mese si poteva organizzare o no?
      Ma anche se si rendessero indipendenti non è detto che avvenga anche qui perchè in nessuna regione del nord nei consigli regionali ci sono forze indipendentiste (non mi dire lega nord).

      • P.s suggerisco questa interessante lettura:
        http://www.centroeinaudi.it/lettera-economica/articoli-lettera-economica/commenti/1755-catalunya-percorsi-della-secessione.html

        In particolare: “Inoltre, il 47 per cento delle esportazioni catalane (50 miliardi di euro su un totale di 105) è destinato ad altre regioni spagnole. Secondo l’Istituto di studi economici (Iee), in caso di una rottura con Madrid questa quota scenderebbe del 50 per cento. Anche gli scambi con Francia, Italia e Germania (i tre principali partner commerciali di Barcellona) nel risentirebbero, perché la Catalogna dovrebbe ricominciare l’iter per l’ingresso nel mercato unico europeo perdendo, per un minimo di 8 anni, i benefici sulla libera circolazione delle merci connessi all’adesione alla Ue. Questo provocherebbe un crollo del PIL catalano stimabile intorno al 20 per cento, che peserebbe soprattutto sul settore primario e su quello industriale.Secondo l’analisi dell’Istituto di macroeconomia e finanza, la situazione più complessa riguarderebbe gli istituti di credito che perderebbero l’accesso al finanziamento della Bce, che per le banche catalane è stimato intorno ai 65,5 miliardi di euro l’anno. Inoltre, in termini assoluti la Catalogna è la regione con la differenza maggiore tra crediti erogati e depositi (+155mld). Il dinamico tessuto industriale catalano attira gli investimenti dal resto del Paese e ha accesso a un enorme mercato di capitali, nonostante il tasso di autofinanziamento sia di appena il 45 per cento rispetto PIL (contro il 74,09 per cento di Madrid). Questo avviene soprattutto grazie alle banche e le casse di risparmio catalane che possono contare su una struttura di raccolta depositi ramificata ben oltre i confini regionali. “

  8. l’IEE è di parte e ha sede a Madrid, ovviamente è contrario alla secessione della Catalogna (chissà chi ha deciso che la Catalogna dovrebbe attendere 8 anni per rientrare nell’Ue, dato che l’Unione Europea non prende posizione per il momento) Puoi anche citare le stupidaggini di Rajoy se vuoi…
    e chi convincerà il 55/60% di indipendentisti a continuare ad essere cittadini spagnoli?la guardia civil? occupazione militare?la Catalogna, secondo te, potrebbe secedere solo se Madrid è d’accordo? suvvia….
    naturalmente gli indipendentisti citano altri dati: 70% PMI catalane favorevoli alla secessione(se ne fregano delle proiezioni dell’IEE)
    http://www.expansion.com/2012/10/25/catalunya/1351171988.html

    • Ma infatti sto aspettando che diventino indipendenti per vedere cosa succede, potranno finalmente definirsi solo ed esclusivamente Catalani, parlar solo catalano, mangiar catalano, trattenere il 100% dei soldi loro.
      Se dici che l’Iee è di parte senza leggere quel che si dice non è una buona argomentazione bisognerebbe soffermarsi sui dati e non sulla sede (almeno secondo me). Comunque una rottura è sempre traumatica e probabilmente ci sarebbero violenze: insomma una bella prospettiva.

      • a me le affermazioni dell’IEE sembrano arbitrarie (facevo l’esempio degli 8 anni per rientrare nell’Ue): diminuzione del 50 % delle esportazioni catalane verso le altre regioni spagnole…perchè? si limitano ad affermarlo, come posso confutare?ci sono comunque altri studi che affermano il contrario, dipende da chi sono i committenti.
        ad esempio in questo articolo vengono dipinte prospettive differenti.
        http://www.lavanguardia.com/economia/20121118/54354607362/independencia-euro-ue.html
        inoltre sostenere che il diritto all’autodeterminazione sia valido solo per alcuni e non per altri per me è solo fuffa, se Ban Ki moon rispetta il processo di autodeterminazione dei catalani significa che non lo considera illegale. In fin dei conti importa la reale volontà di un popolo di secedere. Se ci sarà violenza è perché la Spagna lo vorrà, decidendo di non rispettare la libera scelta della cittadinanza catalana.

      • L’Onu rispetta, non prende parte che strumenti ha? e poi vogliamo parlare di chi ha voce all’interno dell’ONU? Sulla Catalogna e il rapporto dell’IEE nel momento che in sistema si modifica non è detto che il sistema economico rimanga identico. La Catalogna avrà l’Euro? un’altra moneta? più forte? meno? se sarà nell’Ue ?se non lo sarà ci saranno restrizioni al commercio con il nuovo Paese? un sistema economico cambia in relazione a determinati eventi se la Catalogna esporta molto nelle altre regioni (spagnole e non) non è detto che in determinate condizioni tale situazione rimanga tale .

  9. non è detto che il sistema economico rimanga identico ma l’analisi dell’IEE non è l’unica, non esiste solo il punto di di vista di Madrid.ONU e UE: non è detto che prendano posizione contro l’indipendenza della Catalogna (conviene espellere dall’UE e dall’area Euro la Catalogna? e poi magari anche le Fiandre e i Paesi Baschi?e chissà chi altri..)

    • Vedi anche tu cos’è quest’Europa (Ue), è l’incubo di Spinelli e Rossi.
      Io non ci farei affidamento per questioni come l’indipendenza.

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