Lombardia, prima per numero di dipendenti pubblici. Anzi, no.

Un articolo de Il Messaggero di oggi apre con un titolo shock: “Statali, primato a Milano”. Ancora più sorprendenti i dati riportati nell’articolo e riassunti in questa infografica:

Udite udite, la Lombardia è la regione italiana con più dipendenti pubblici (quasi 400.000), seguita da Lazio, Campania e Sicilia. E chi lo avrebbe mai pensato?

Tutti, probabilmente.

Per rendere un po’ meno distorte le interpretazioni, sono andato a prendere i dati, e ho pesato gli impiegati pubblici sulla popolazione residente, calcolando quanti impiegati pubblici ci sono ogni mille residenti. I risultati sono questi:

La Lombardia è la regione con meno dipendenti pubblici pesati sulla popolazione. Insieme al Veneto sono le uniche due regioni ad avere meno di 50 dipendenti pubblici per mille residenti. Contenuti anche i dati di Campania e Puglia. All’estremo opposto della classifica, la Valle d’Aosta. Il Lazio occupa la terza posizione.

109 pensieri su “Lombardia, prima per numero di dipendenti pubblici. Anzi, no.

    • Non voglio offendere nessuno ma prima di sparere statistiche dilettantistiche
      bisogna vedere le competenze di ogni provincia:
      Le provincie Autonome di Trento e Bolzano, oltre alle competenze di tutte le altre provincie Italiane, sono competenti per la sanità, la scuola a tutti i livelli,le strade provinciali e le strade statali, (in T. A. A. per fortuna non abbiamo ANAS ) trasporti pubblici sia stradali che ferroviari e tante altre competenze che per spazio non stò ad elencare. Quindi il raffronto va fatto
      su basi reali e non sparando sul mucchio come a fatto l’ex sottosegretario Crosetto nella ultima trasmissione di ROBINSON dove affermava che la sola provincia di Bolzano ha 61,000 dipendenti pubblici.
      Forse ha sparato in alto cosa che un politico non dovrebbe fare, pena la perdita di credibilità

      • “Le provincie Autonome di Trento e Bolzano, oltre alle competenze di tutte le altre provincie Italiane, sono competenti per la sanità, la scuola a tutti i livelli,le strade provinciali e le strade statali, ”

        Ma che vuol dire? Gli insegnanti operanti in Veneto, vengono conteggiati come dipendenti pubblici veneti, anche se sono stipendiati dallo Stato! Stessa cosa per i dipendenti ANAS!
        I conteggi sono fatti sulla base del luogo in cui il dipendente pubblico svolge il suo lavoro, non sulla base della sede dell’ente che lo paga!

  1. Vorrei farvi notare che a Roma cittá ci sono tutti i ministeri della Repubblica Italiana.
    Mi chiedo quindi, se dovessimo spostare tutti ministeri al nord quali sarebbero le percentuali.
    E Roma sarebbe ladrona?

    • capisci che è uno slogan populistico?
      inventato da gente la cui affidabilità, lungimiranza e risultati ( in termini politici pari a 0) è sotto gli occhi di tutti.

      • roma ladrona piú che polutistico è diventato da tempo uno slogan della lega comunque….. oltra al fatto che non è neanche del tutto sbagliato se vogliamo essere onesti…. ovvio che poi rubare purtroppo si ruba dappertutto…

  2. A proposito dell’articolo del Corriere: il valore calcolato di 785 milioni di euro è una briciola rispetto a quello che si vorrebbe far credere, per esempio è soltanto circa il 3% della manovra di 20 miliardi di euro prevista ad agosto. Ancora: soltanto il mancato accorpamento di elezioni locali e referendum è costato 700 milioni di euro. Ancora: nell’articolo non si contano le esternalizzazioni della Regione Lombardia, che potrebbero essere assai più elevate.

    Ciao
    Claudio

    • I risparmi per accorpamenti elettorali sono pure stime, i risparmi di spesa considerando i costi del personale sono dati di fatto.
      Aggiungo che oltre al numero, conta la produttività, cioè se funzionano o no i dipendenti. Basta vedere i flussi di pazienti da Sud a Nord per capire che, ad esempio nel settore sanitario, gli enormi sprechi nel Sud non generano alcun servizio minimamente competitivo.
      Per finire: eventuali sprechi lombardi sarebbero pienamente compensabili dai flussi fiscali totali che dal territorio della nostra Regione vanno all’Erario e non tornano più in nessuna forma (si chiama residuo fiscale, e la Lombardia ha il più alto in Europa). Gli sprechi altrui, invece, li paghiamo sempre noi. Non certo le popolazioni calabresi, siciliane, campane, laziali, ecc.

      Quindi, confermo, anche se parlo a nome degli indipendentisti lombardi e non della Lega Nord: ROMA LADRONA.
      Sarà pure populismo (anche dire “Hope” o “Yes we can” è populismo), ma non è che siccome lo hanno inventato ed usato degli incapaci totali allora non corrisponde alla realtà.

      • Ripeto! Senza gli impiegati che girano intorno ai ministeri per far funzionare la macchina statale, i numeri della regione Lazio sarebbero migliori. Considerando che anche noi abbiamo la nostra percentuale di cittadini di altre regioni che utilizzano la sanità laziale.

      • Il fatto che “I risparmi per accorpamenti elettorali sono pure stime, i risparmi di spesa considerando i costi del personale sono dati di fatto” non incide minimamente su quello che ho detto: anche supponendo in modo probabilmente esagerato un range di errore del 30% per l’accorpamento e approssimativamente zero per i costi del personale non cambia praticamente niente! Lo “spreco” è assai inferiore a quello che si vorrebbe far credere, stiamo parlando di numeri che non inciderebbero più di tanto neanche sulla sola Lombardia, che ha un PIL di circa 250/300 miliardi di euro.
        Se poi comunque vogliamo poggiare quasi tutto un movimento, un’organizzazione politica, un partito, un ambaradan su 30/40 milioni di persone che si devono far restituire 800milioni di euro l’anno, la cosa non ha l’aria di essere una cosa furba, né onesta nei confronti di chi vota Lega Nord, che ha in mente ben altro impatto.

        “Aggiungo che oltre al numero, conta la produttività, cioè se funzionano o no i dipendenti. Basta vedere i flussi di pazienti da Sud a Nord per capire che, ad esempio nel settore sanitario, gli enormi sprechi nel Sud non generano alcun servizio minimamente competitivo”.
        Beh, qualche servizio competitivo c’è, per esempio l’ISMETT, la casa Sollievo della Sofferenza e altri. D’altra parte non si può fare finta che non c’è anche flusso di medici e studenti brillanti da Sud a Nord, che si aggiungono a quelli settentrionali (curiosità: questo medico era di origini pugliesi http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/11_giugno_29/chirurgo-muore-infarto-dopo-intervento-santucci-190976781018.shtml). Forse il problema fa anche parte di una questione più ampia.

        Ma passando a cose concrete: una certa somma per i servizi sanitari meridionali va comunque spesa, anche considerandola in relazione alla qualità e all’efficienza. In definitiva: è importante avere la corretta percezione delle quantità.

        Certamente il problema c’è e un qualche federalismo sarebbe la soluzione, ma non è tanto grosso da giustificare l’odio e la propaganda dei settentrionalisti il cui risultato finale non sarebbe altro che la balcanizzazione e l’africanizzazione dell’Italia.
        E poi: non so voi, ma io non voglio vivere in un Paese ancora più piccolo.

  3. @ Edoardo
    Intanto, se i ministeri (veri) fossero al Nord, certamente non ci sarebbero le assunzioni di massa clientelari che caratterizzano le amministrazioni pubbliche e le loro partecipate nel Lazio-Mezzogiorno. Qui da noi i tagli al personale pubblico incidono sempre di più, in Sicilia (e non solo) vigono le stabilizzazioni perpetue di precari, LSU, le promozioni a tutti, la moltiplicazione delle dirigenze, gli amici nelle aziende trasporti ecc.
    Quanto allo specifico caso laziale, vogliamo discutere del pauroso debito sanitario (sbaglio o sono oltre 10 miliardi di Euro?) Oppure vogliamo dire che Lazio, Campania e Sicilia fanno da sole il 69% del debito sanitario complessivo della penisola, con meno del 30% della popolazione italiana, mentre la Lombardia ha l’1% di tale debito cumulato, con più del 15% degli abitanti?
    Quanto al pendolarismo interno dei pazienti, la prima regione è la Lombardia, e questo già la dice lunga sulla nostra efficienza.

    @ eulerCM
    la questione settentrionale nasce dalla somma fra svariati fattori, fra cui prelievo fiscale asfissiante, burocrazia centrale (e spesso pure locale per mimesi e costrizioni normative) ipertrofica, assenza pressoché totale di autentiche forme di autogoverno fiscale, giudiziario, di ordine pubblico, ecc., totale incapacità dello stato centrale di controllare almeno 3 Regioni e le mafie che vi nascono e vi poggiano per la loro espansione continua.
    Devo continuare?
    “Odio dei settentrionalisti” cosa significa? Siamo qui ancora a far finta che al Nord ci sia l’apartheid? Uno dei territori che presenta la più ampia concentrazione di immigrati, in gran parte più che integrati, di ogni provenienza (sia infrastatuale che extrastatuale)?
    Balcanizzazione? Africanizzazione? Paese “ancora” più piccolo?
    Caro amico, ma lo sai che negli States, il paese più sviluppato e patriotticamente coeso del mondo occidentale, possono stare fianco a fianco due stati di poche centinaia di migliaia di abitanti uno con la pena di morte e l’altro no, e pure con codici civili e commerciali diversi? Lo sai che in Europa, dove peraltro l’uniformità normativa è molto più stringente che negli States, la metà degli stati membri ha meno abitanti della Lombardia? Pensi che siano tutti dei mentecatti, desiderosi di fondersi gli uni con gli altri?
    VOGLIAMO L’INDIPENDENZA PERCHE’ CI SIAMO STANCATI DI TACERE, UBBIDIRE E PAGARE. L’ITALIA UNITA E’ UN TAGICO ERRORE DELLA STORIA, CHE HA CONDOTTO AL FASCISMO, VERO MOMENTO DI COMPIMENTO DEL PROCESSO UNITARIO. Non siamo un paese sviluppato perchè i Savoia ci hanno conquistati; siamo un paese sviluppato (in parte) NONOSTANTE i Savoia e la loro fallimentare unità.

    • ma si vai tranquillo, resterete tu, il berlusca, la minetti, formigoni, il trota, bossi, calderoli e don verzè…proprio una grande eccellenza la lombardia…poi per cortesia, lasciate noi liguri fuori dal vostro progetto nordista…noi a Genova rivogliamo il doge! PS: se vedi Daccò in uno dei tanti ospedali eccellenti di Milano, salutamelo e fagli i miei complimenti 😉

  4. Beh, non ho mica scritto “l’odio del Nord Italia”. Parlavo dei movimenti settentrionalisti che lo diffondono.

    Uh, quante lamentele esagerate, è all’incirca allineato se non inferiore agli altri Paesi europei.

    Beh il sistema giuridico italiano non ha mica radici nel Regno delle Due Sicilie. E non è bello che al Sud abbiamo dovuto aspettare il 1991 per avere la DIA.
    Vogliamo parlare dell’origine geografica di gran parte dei Ministri degli Interni dall’Unità ad oggi?

    E poi che esempio sarebbe quello degli Stati Uniti? Forse gli USA non sono compatti intorno alla bandiera?
    E che esempio sarebbe quello degli altri piccoli Paesi europei? Che forse contano quanto conta adesso l’Italia, un Paese di 60 milioni di abitanti e con una certa estensione e posizione territoriale?
    Il giusto percorso è unire, magari in senso federale, ma unire. I propositi di molti movimenti settentrionalisti sono distruttivi e balcanizzanti, nondimeno, come le rivendicazioni balcaniche, hanno un’aura tardottocentesca novecentesca.

    La secessione al Nord Italia servirebbe soltanto a una cosa: a ben figurare nei dati statistici, senza la componente meridionale nelle medie.

    Chiudo.
    Buona giornata.
    Claudio

    • Mi ha cancellato automaticamente le citazioni del commento.
      Le altre parti si capiscono, solo il secondo paragrafetto magari no: parlavo del “prelievo fiscale asfissiante”.

      • A parte che il prelievo fiscale è comprovato essere in testa all’Europa, ma con servizi molto mediterranei (sì, questo è un termine che uso in senso polemico e denigratorio, lo confesso), e non certo scandinavi…
        A parte questo, forse non sai che la Lombardia, seguita, guarda caso, dagli altri coglioni del Nord (Veneto ed EmiliaRomagna) è la prima Regione in Europa, a grande distanza dalle altre, per solidarietà interna, cioè sfruttamento pro domo Lazio-Mezzogiorno.

        Se nello stesso stato hai una piccola Germania (30 milioni di abitanti) e una Magna Grecia (che magna) (altri 30 milioni di abitanti), non stai facendo una media statistica con fisiologiche componenti diverse di uno stesso insieme: stai facendo un trucco contabile. Esattamente ciò che i tedeschi non vogliono nell’UE, a ragione, dal loro punto di vista.
        Non puoi tenere unita l’Italia. Puoi solo peggiorarne una parte estendendo i guai dell’altra, cosa che sta puntualmente avvenendo con l’espansione mafiosa e con quella burocratica, in fondo due facce della stessa medaglia, perchè un’amministrazione pubblica elefantiaca e improduttiva è il perfetto terreno di coltura per la delinquenza, che nella melma ci sguazza.

        Gli USA sono l’esempio che dimostra come da noi il federalismo sia impossibile, dato che non si ha nemmeno il coraggio di lasciar fallire la città di Catania, mentre negli States un’intera contea con il doppio di abitanti è, per l’appunto, fallita proprio in questi giorni. Il rispetto per la bandiera uno stato se lo deve guadagnare. Lo stato italiano il mio e quello di tantissimi altri cittadini lombardo-veneti l’ha ampiamente perso.
        Non ci interessa più l’Italia, ci “basta” (hai detto poco) uno stato più piccolo (alla faccia, dieci-quindici milioni di abitanti, più di Israele e Palestina messi insieme, più della Svezia e di qualsiasi altro paese scandinavo, più della Svizzera… vado avanti?), più trasparente, sicuro, moderno e meno mafioso.
        Ora e sempre indipendenza,
        Alessandro

  5. A parte che il prelievo fiscale è comprovato essere in testa all’Europa, ma con servizi molto mediterranei.

    A me risulta che la speranza di vita sia all’incirca la più alta del mondo tra i Paesi con almeno un milione di abitanti e che la Puglia sia al primo posto (almeno secondo i dati che ho visto qualche mese fa).

    Con tutto il rispetto, ma, a paragone, della Scandinavia e della Svizzera non frega un cippalippa a nessuno. Con tutto il rispetto, ma, a paragone, sono posti anonimi e provinciali.

    C’avremo pure dei problemi, ma il provincialismo con quattrini della Scandinavia e della Svizzera risparmiamocelo.

    E poi qualcuno mi deve spiegare come mai (facendo un poco serio ragionamento comune in alcuni movimenti indipendentisti), pur essendo geneticamente affini a Spagnoli e Greci, e pur considerando la recente crisi, al Meridione mancano all’appello un po’ di euro Pro Capite.

    Questa volta chiudo davvero.

  6. La storia ci ricorda cosa erano le regioni del sud in termini di ricchezza, civiltà, cultura, arte,ecc. Purtroppo tutto lo splendore del passato è andato perso grazie al susseguirsi di politiche sbagliate che hanno permesso la crescita delle sole regioni settentrionali.
    Una volta masse di lavoratori del nord emigravano al sud per lavorare e non viceversa.
    La cosa assurda è che a lamentarsi sono proprio quelli che di queste politiche hanno beneficiato e dopo il depauperamento adesso si vuole l’abbandono. Come il parassita.

    • “Una volta masse di lavoratori del nord emigravano al sud per lavorare e non viceversa”… ahahaha, ma questa è meravigliosa! Essì, infatti, mi capita spessissimo di andare a Napoli e trovare l’impeigato delle poste con accento bergamasco, a Catania l’autista di autobus chiaramente di origini friulane, il dirigente del Comune di Bari dell’astigiano, il Vicesindaco di Palermo milanese, il consigliere regionale Pugliese veneziano, l’Assessore Visentin, il capoclan Brambilla, il parroco Boldrin, il primario Ferraris, il Prefetto Parodi… tutta gente di cui il Mezzogiorno è pieno e che ha chiare ascendenze settentrionali, dovute all’0e emigrazioni di massa da quelle terre devastate verso quell’eldorado che era il Sud… come no!

      daniele,milano

      • Beata ignoranza!!!!
        Hai mai sentito parlare per esempio della Bonifica dell’Agro Pontino?
        Comunque è uguale eh!!!! Puoi anche non rispondere.

      • Agro Pontino? tu parli dei Veneti-Ferraresi- Friulani che avevano le pezze al culo e che sono stati “costretti” ad andare a “colonizzare” quelle terre.
        In un bellissimo libro : Canale Mussolini (Daniele Pennacchi figlio di tali emigranti), si racconta bene quei fatti.
        Nessuno voleva andare a bonificare quei territori…e dai locali venivano chiamati i polentoni o cispadani (animali non uomini).
        C’è un enorme differenza tra tale fatto storico e il dissanguamento demografico delle regioni del sud!

      • @edoardo

        Ah, a quello ti riferivi? dico ma hai il senso della misura? stai parlando di un episodio, circoscritto nel tempo e nel territorio, che riguarda qualche decina di migliaia di persone. Se quei veneti dell’agro pontino (che conosco anche perché ci sono stato, per inciso) li qualifichi come “masse” va benissimo, ma che dire allora degli arbëreshë?
        Prima delle grendi ondate migratorie extracomunitarie di fine anni ’80 e soprattutto dei ’90, le comunità straniere più presenti a Milano erano Svizzeri, Tedeschi e Statunitensi. Cosa vogliamo dire, che c’era un tempo in cui la florida Milano attirava masse di svizzeri pezzenti? Ma di cosa stai parlando? l’agro pontino è un caso. bene, me ne citi altri che facciano come soma una decina di milioni di lombardi, veneti, piemontesi, emiliani e liguri emigrati a Sud? Ma dai!

        daniele,milano

  7. Si vabeh, ci risiamo con la storia del Sud colonizzato e sfruttato….
    Posto che fosse anche vera (e non lo è) potremmo a questo punto rivendicare tutte le sostanze e il sangue dei soldati stranieri (fra cui maree di Celti padani) con cui Roma si è fatta grande durante la Repubblica e durante l’Impero.
    Oppure tornare anche ad Adamo ed Eva (quella porca eh!…) e chissà, magari perfino fondare un movimento per chiedere che sia il Sole a girare attorno alla terra, eccheccazzo…
    Ragazzi, avete la testa rivolta all’indietro, il vostro rivendicazionismo lazial-meridionale è il miglior carburante per l'”odio settentrionalistico”.
    Noi indipendentisti lombardi preferiamo guardare Avanti.
    2011, non 1861. Le cose cambiano.
    Alessandro Storti

    • Io ho detto un’altra cosa. Non ho detto colonizzato. Ho parlato di politiche di sviluppo.
      Vedo che hai una certa propensione a travisare le parole.
      Ti ricordo che Roma ha civilizzato mezza europa e se giri il mondo lo puoi vedere con i tuoi occhi. Ma ovviamente tu la storia la interpreti a modo tuo, quindi fa lo stesso.
      Ciao Celtico Padano.

      • Edoardo, è inutile che tenti di rigirare la frittata, perchè sarò anche un celtico padano (e pensa che mio nonno era di Napoli) ma non sono fesso. Il senso del tuo forbito argomentare è che la colpa del disastro meridionale attuale va ricercata nei parassiti del Nord (“parassita” è parola tua, eh, mica mia).
        Non sono io a travisare le parole, sei tu a travisare la storia, “che è peggio” (e questa è una citazione dai Puffi, ovviamente l’unico possibile riferimento culturale a cui ci abbeveriamo noi zotici e provinciali lombardo-veneti, gente che guarda alla Svizzeretta e alla Sveziettina, mica ai fasti degli Imperi millenari… eh già, c’è sempre aria di eia eia alalà!)
        Stammi bene carissimo

      • e che c’azzecca Roma adesso? ci sono i romani ? noi siamo figli dei romani? e anche se fosse? e chissene … no?
        cerchiamo di parlare di questioni CONCRETE….

      • Sono passati 1.000 anni, caro. Il mondo nel frattempo è cambiato, non so se te ne sei accorto. Nel frattempo ci sono state altre capitali globali tra cui anche Genova e Venezia insieme a Bruges, Anversa, Amsterdam, Londra, Boston, New York solo per guardare a Occidente e fanceddo finta che non esista quella gigantesca forza imperiale e civilizzatrice che è sempre stata la Cina da 5.000 anni a questa parte.
        Consiglio di lettura: Jacques Attali, “Breve storia del futuro”, Fazi Editore.

        Ciao
        daniele,milano

  8. Sentite, io cercavo solo di affermare che il sud ha avuto un passato florido con amministratori diversi e capaci. Punto! Voi ne fate una questione razziale e sbagliate.
    I cittadini del nord sono composti in buona parte da immigrati del sud che hanno contrubuito alla crescita di quell’area geografica, quindi mi chiedo……il merito della vostra efficienza è da condividere con i cosidetti Terroni o è merito dei vari governi che hanno gestito questa crescita trascurando una parte del paese?
    La storia di Roma è un esempio di come l’ascesa e la caduta di un impero sia merito e demerito degli imperatori che l’hanno guidata e non dei popoli che l’hanno seguita.
    Ciao.

    • Razziale? dove vedi commenti razzisti….tra l’altro io sono mezzo terrone : )
      Il sud ha avuto un passato florido? cosa intendi? è molto vago ….
      I “terroni ” sono anche al nord? infatti e moltissimi lavorano e pagano le tasse (più del dovuto anche )….perchè in “Terronia” (si scherza eh) non avviene?

    • Razziale?
      Ma se qua siamo tutti mezzi terroni, ma che stai a ddi’, Edoardo?
      Quanto al merito della nostra efficienza, la tua visione della realtà rispecchia quella, tipicamente lazial-meridionale, mi spiace dirlo, secondo cui tutto dipende dai governanti. E’ esattamente il contrario: tutto (o, meglio, moltissimo) dipende dai governati. Le classi dirigenti sono lo specchio di chi le elegge/subisce.
      Non si tratta di razza, si badi bene, ma di cultura sì. Niente di geneticamente immodificabile, ma nel mondo ci sono modi di vedere le cose molto diversi fra loro. In Padania sono nate le Repubbliche urbane medioevali, nel Lazio-Mezzogiorno alcuni dei più longevi stati assolutistici (Papato e Regno delle Due Sicilie). E’ chiaro che sono due mondi molto distanti. Il fatto che in Padania si siano integrati completamente tantissimi meridionali emigrati e, oggi, pure tantissimi stranieri che scelgono la nostra terra come nuova casa, significa che l’aria della città rende liberi (sempre per restare sulle citazioni di epoca comunale). L’aria mafiosa che pervade amplissime aree del Sud, molto meno.
      Comunque, togliamo pure i discrosi storici e le rivendicazioni reciproche. Ci basta un normalissimo referendum per l’indipendenza lombarda (e veneta). Se vinciamo, tanti saluti e amici come prima, ma liberi noi di autogovernarci come meglio crediamo, possibilmente alla svizzera. Se perdiamo, se ne riparlerà fra molto tempo, giustamente.
      Saluti dall’EastSide di Milano,
      Alex

  9. eh, alessa’, cumpa, o’ stato ci trascura, chaggiafà?
    lo dico in napoletano perché anch’io sono mezzo terone, ma siciliano, per la verità.

    edoardo, anche tra il tigri e l’eufrate c’è stato un tempo di altissima civiltà, gente che ha inventato la scrittura, mica i babbà. e vogliamo parlare dell’egitto? ah, e gli incas dove li mettiamo? e comunque anche gli austroungarici da ‘ste parti non scherzavcano mica, ancora oggi se a un milanese gli tocchi maria teresa ti fulmina!

    embè? ma cosa c’entra ‘sta roba col discorso sugli impiegati pubblici, porcaccia la miseria?

    e cosa c’entra che al nord siano migrati i meridionali? guarda che non li hanno mica portati con le catene come gli schiavi dall’africa alle americhe, eh! non c’è dubbio che il Nord si sia arricchito anche con quel contributo, ma allo stesso modo non c’è dubbio che quelle persone si siano arricchite grazie alle opportunità che trovavano qui e non nelle loro terre e che il sud si sia enormemente arricchito e continui a farlo grazie a un gigantesco trasferimento di ricchezza dalle tasche dei cittadini (autocnoni, immigrati e meticci di ogni parte d’italia, d’europa e del mondo) del Nord. Il problema non è – e nessuno qui l’ha messo in questi termini – il colore della pelle, la genetica o altre dimensioni paranaziste cui persino tu sembri fare riferimento quando dividi il mondo in “cittadini del Nord” e “cosiddetti terroni”, ma in chi lavora e produce ricchezza e chi invece vive sostanzialmente di parassitismo. E non è che i primi stiano tutti al Nord e i secondi tutti al Sud, ma senza ombra di dubbio (e tutte le statistiche lo dimostrano) i primi si concentrano in larga misura al Nord e i secondi in larga misura al Sud. Può piacere o non piacere, ma questo dicono i numeri. Punto. Tutto il resto sono fregnacce tra “polentoni” e “teroni” utili forse a fare un flimetto di quarta categoria sui luoghi comuni, ma non all’analisi, alla proposta e all’azione politica.

    daniele,milano

    • Perdonami, ma se i milioni di emigrati provenienti dalle regioni parassite, diciamo i cittadini parassiti della puglia, quando vengono nel lombardo veneto vivono di parassitismo o si adeguano e lavorano?
      Credi che se aprissero le fabbriche nel sud dell’italia resterebbero vuote?
      Io addebito le differenze all’incapacità dello stato e non alla cultura parassita che si vuole affibbiare ai meridionali. Io ad esempio ho 4 cognati : uno a milano, uno a genova, uno a parma e una a Roma e tutti lavorano come dei provetti padani. Proprio come facevano i Piemontesi, i friulani e i veneti nel xx secolo nelle americhe.
      Crescendo ho capito, grazie alla Lega Nord, che il federalismo è un provvedimento utile per aiutare le regioni del sud a combattere i veri parassiti del meridione, il sistema politico-mafioso che governa in quelle regioni.
      Comunque non è mia intenzione convincerti.

      • Ogni anno quando vado a trovare i miei parenti (sud) mi dicono la stessa cosa :” addebito le differenze all’incapacità dello stato e non alla cultura parassita che si vuole affibbiare ai meridionali.”

        Scusa ma lo Stato che deve fare ? ok : garantire sicurezza, rispetto legalità, infrastrutture, scuola….
        E’ da una vita che devono finire la “Sa-Rc” perchè continuano a girare mazzette, si continua a fare affari con i soliti noti.
        Lo Stato deve aprire le fabbriche? non pensi si faccia già tanto ? tipo 27.000 forestali in Calabria (che se li licenzi appiccano incendi), i migliaia di dipendenti regionali (e altra categorie) in Sicilia….

        Ti racconto un aneddoto:
        Ad mio parente stretto, tempo fa hanno rubato una “cosa” che gli serviva per lavoro (cosa importante per il lavoro che fa)….è andato dalle forze dell’ordine? No! sennò non lo ritrovava più…è andato in un altro “ambiente, settore” e in poco tempo l’ha “ritrovato”.
        Vedi, non tutto è così al Sud, c’è tantissima gente onesta ma o si “adegua o emigra”….se vuoi “campà ” ci sono delle regole….insomma a molta gente questo sistema “sociale” va bene…ad altri no.

        Ci sono realtà eterogenee comunque, ossia zone non particolarmente problematiche e zone ad alta intensità mafiosa.
        Non si può negare che per quanto riguarda l’origine di tali fenomeni vi sia un legame culturale.
        Perchè, ad esempio, ovunque c’è stata emigrazione meridionale è attecchita la mala pianta mafiosa? ora: non tutti i meridionali sono mafiosi, ma tutti (99.9%) i mafiosi sono meridionali .
        Ripeto non è discriminazione razziale, non ho mai votato lega in vita mia, sono figlio di un “teron” e adoro il luogo di nascita di mio papà e vorrei veramente che le cose cambiassero ma in primis devono essere i “cittadini” ad alzare la testa! perchè tutti (o quasi) quelli che hanno alzato la testa sono finiti ammazzati? perchè sono rimasti soli….

        Ricordo un intercettazione della Polizia rispetto ad una conversazione tra due mafiosi sentita in un programma televisivo dedicato a questi problemi : “se la gente si sveglia siamo fottuti”. BISOGNA SVEGLIARSI E NON PIANGERSI ADDOSSO ! basta Borboni e favole del grande Regno delle Due Sicilie, basta fesserie sul cattivo Nord (siamo pieni di mafia anche qui), bisogna “reagire” .

      • Allora adesso te ne racconto una io.
        Premessa, mio suocero è calabrese e per lavoro è stato 20 anni in canada, 10 anni torino e poi con i suoi risparmi si è aperto una piccola attività nel suo paese di origine.
        Avevo da poco conosciuto quella che di li a poco sarebbe diventata mia molglie e un’estate ero sceso in calabria per le vacanze insieme a lei.
        Una mattina io e mio suocero di ritorno da Vibo Valencia verso casa, attraversando una zona di campagna tra le colline, scorgemmo un tizio che vicino al ciglio della starda stava cercando di appiccare un fuoco tra i cespugli. Istintivamente, esclamando un: “li mortacci tua!!”, presi il cellulare in mano per chiamare i carabinieri e mentre tentavo di digitare il numero mio suocero, terrorizzato, afferrandomi la mano con forza mi impedì di telefonare. Da lì nacque un diverbio tra me e lui che non sto quì a raccontarti. Mi ricordo di avergli detto: ” ma come state messi quì! State fuori!…..ecc”.
        A te le considerazioni! La mafia nel sud è un Contro-stato fatto di regole alle quali è quasi impossibile sottrarsi. Ovviamente tra la gente c’è chi trae benefici da questo sistema e chi abbassando la testa subisce inerme.
        Ti prego non parlarmi di retorica!! Le poche aziende che investono nel sud hanno legami con il sistema mafioso, diversamente ci sono solo attività in mano ai padrini locali. Quante imprese nel nord italia hanno infiltrazioni mafiose con l’avvallo di politici collusi. E questo nonostante l’elevato senso di civiltà dei cittadini.
        Nonostante Falcone e Borsellino siano saltati in aria per combattere questo cancro, il problema non è stato risolto. E non è stato risolto per l’incapacità della politica.

      • Concordo con quanto hai detto.
        Il punto è che da qualche parte bisogna cambiare, ok la paura, ma bisogna vincerla, “rischiare” sennò è inutile apettare che le cose cambino da sole (lo stesso vale per altri motivi per i mangia polenta).
        Per quanto riguarda le aziende: è difficile investire al Sud in quanto bisogna scendere a patti con le “famiglie ” locali.
        Tempo fa Pittarello (azienda che commercializza scarpe padovana) aprì un negozio a Lamezia e poco tempo dopo è stato bruciato, questo è il classico “caso” di cosa significa non accordarsi con quelli giusti.
        Gran parte dell’economia è in mano alle mafie…ti faccio l’esempio del paese da cui viene mio padre: 3/4 dei negozi e entrambi i centri commerciali sono riconducibili alle “ndrine” e tutti nel paese lo sanno ma che fanno? non comprano ? non mangiano? non si vestono? ok è dura ma se il tessuto sociale non si stufa e reagisce è inutile dire che il Sud vuole cambiare poichè quelli che vogliono hanno 2 opzioni: essere ammazzati o emigrare.
        Molti qua in Veneto (magari mai stati in certe parti del Sud, nel mio caso in Calabria) non conoscono minimamente le logiche di vita nel Sud….magari dicono: “ghe xe lel bon e el tristo dapartuto (c’è del bene e del male ovunque) e sbagliano alla grande poichè in modo qualunquistico affermano un inesistente standard di cose che funzionano e cose che non funzionano.
        C’è tanta gente onesta al sud ok ma i problemi restano…

  10. No Edoardo, il problema non è stato risolto non per “l’incapacità della politica”, bensì perchè i mafiosi sono cittadini del Sud come gli altri che (si) sottomettono. E sono tanti, dannatamente tanti, loro e quelli che fanno parte dei cerchi allargati delle cosche. I mafiosi sono la vera classe dirigente del Sud e le Famiglie sono istituzioni sociali rispettate e guardate con timore. Il controllo del territorio è paramilitare, secondo le tre regole elencate da Tony Camonte in “Scarface – The shame of a nation” del 1932 (ammazza, fallo per primo e continua a farlo)
    Proprio per questo l’unica risposta credibile diretta è la repressione armata e/o l’insurrezione di chi non ci sta. Tutto il resto, come dimostrano decenni di antimafia costellati di funzionari morti, di cittadini impotenti e di continua espansione del fenomeno, è ininfluente. Naturalmente, dal punto di vista lombardo-veneto, l’unica soluzione opzione per contrastare il fenomeno in maniera radicale è la secessione, perchè se la bestia non la puoi ammazzare, la puoi affamare. Ciò non significa che fatta la secessione in Lombardia i mafiosi svanirebbero, ma significa che la loro capacità di condizionamento e di espansione tornerebbe ad essere molto più facilmente contrastabile, come accade in quegli stati dove la mafia non controlla il parlamento e il governo, o, meglio, il numero sufficiente di deputati per condizionare la fiducia parlamentare.

    Ribadisco che razza e sangue non c’entrano niente. Io voglio l’indipendenza lombarda proprio in quanto discendente di un napoletano fuggito dal Sud per trovare qui l’America. Io voglio che la Lombardia vada avanti, non indietro. Se lo stato italiano rimane unito la mafia si espanderà fino a fagocitarci. Se lo stato si divide e non può più contare sui flussi fiscali abominevolmente enormi che dirotta ogni anno dai ceti produttivi padani a quelli parassitari lazial-meridionali, la mafia stessa tornerà ad essere fenomeno locale e fisiologico. L’Italia unita, in effetti, è un moltiplictarore della potenza mafiosa. 150 anni di storia lo dimostrano inequivocabilmente, anche perchè la repressione diretta nel Sud cui ho fatto cenno non la vuole nessuno.

      • E’ un buon punto di partenza : ) .
        Basterebbe un diverso concetto di “solidarietà nazionale” (meno trasferimenti, più equità ) , lotta seria alle mafie e un centinaio di altre cose.

      • Ottimo, il problema è che è proprio la soluzione quella che va cercata. E non è l’unità dello stato italiano (quella c’è già da 150 anni e semmai ha amplificato il problema, e di gran lunga mi pare).
        Stammi bene, Alex

    • bene…infatti la Puglia è la migliore (per molti aspetti ) delle regioni meridionali, il Sud non è tutto uguale ci sono realtà non particolarmente problematiche ed aree molto ma molto
      “incasinate”.

    • Sì, la Puglia sarà anche meglio, non metto in dubbio, ma mi pare che abbia i suoi “bei” problemi in quanto a presenza mafiosa autoctona. E’ un peccato peraltro, perchè è una Regione che esprime anche grande vitalità culturale, ho conosciuto libertarians e militanti di sinistra pugliesi pieni di energie positive. Ma dalle descrizioni che mi hanno fatto alcuni parenti acquisiti che hanno origini e frequentazioni lì, non c’è poi tutta questa risposta civica diffusa nella popolazione. Lo dico senza acredine, ma penso che sotto l’ottimo fumo, ci sia poco arrosto. Ben disposto ad essere smentito da qualche numero, sia chiaro.
      Ciao,
      Alex

  11. La criminalità in Puglia è abbastanza fiacca e allineata se non inferiore a qualsiasi altro posto del mondo occidentale. Ovviamente esiste, io personalmente non conosco nessuno che paga il pizzo. Ma credo che la Lombardia ormai ci abbia superati 😉
    La cosiddetta Sacra Corona Unita è praticamente insignificante ed è stata colpita più volte duramente dalla Giustizia.
    Secondo la Direzione Investigativa Antimafia, oggi la criminalità organizzata pugliese “si presenta disomogenea, anche in ragione della persistente pluralità di consorterie attive, molto diversificate nell’intrinseca caratura criminale e non correlate da architetture organizzative unificanti”.

    Fai clic per accedere a 2sem2008.pdf

    http://it.wikipedia.org/wiki/Sacra_corona_unita

    La Puglia è il Nord del Sud
    http://bari.repubblica.it/cronaca/2011/11/10/news/occupazione_su_dell_1_9_per_cento_grazie_al_popolo_delle_partite_iva-24760676/

    Puglia Regione con maggiore potenza installata fotovoltaico
    http://www.cerpi.it/content/fotovoltaico-italia-proiettata-verso-la-leadership-mondiale-puglia-leader-nazionale.html
    http://www.libero-news.it/news/820585/Fotovoltaico-l-Italia-supera-i-10mila-Mw-di-potenza-installata—.html

    Ovviamente anche nascente leader del turismo
    http://www.puglianews.org/attualita-notizie-puglia/195-puglia-tra-leader-del-turismo-nazionale-secondo-studio-bmps.html

    Azienda che costruisce aerei biposto in Puglia, nato grazie a progetto Principi Attivi Regione Puglia Vendola a Monopoli
    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/09/16/noi-signori-degli-aeroplani-con-prestiti-di.html
    http://www.blackshapeaircraft.com/

    Si fanno moltissimi componenti degli aerei su cui voli in Puglia. Basta cercare Boeing Puglia su Google o Grottaglie aerei.

    In ogni caso sto perdendo tempo: sto parlando con uno che parla di indipendentismo lombardo.

    Saluti.

    • Beh, è chiaro che ogni aumento percentuale (ad esempio nel turismo) fa molta impressione, quando si parte da livelli in assoluto molto bassi…
      (Il Veneto fa più turisti da solo di tutto il Sud messo assieme, per dire)
      E poi potremmo parlare del sistema idrico pugliese, della sanità pugliese, degli oliveti sostituiti dai pannelli solari… vabeh, dài, che te lo dico a fare, tanto sono un indipendentista lombardo.
      Buona notte, e buona fortuna.

    • Non cantare vittoria sulle mafie…. purtroppo.

      Unico “neo”: un gigantesco buco nella sanità.
      Comunque la Puglia è la migliore regione meridionale sotto molti punti di vista .

      P.s mi spiace che tu abbia una visione così negativa dell’indipendentismo, per quanto io non mi consideri un indipendentista rispetto tale posizione e purtroppo (o per fortuna) in molte realtà del Nord ci sono validi motivi per esserlo .

      • Conosco “un pochettino” la realtà pugliese.
        Ti posso tranquillamente dire che si tiene alto il livello di allerta per evitare spiacevoli situazioni.

        L’indipendentismo fa leva su emozioni e concetti che finiscono per prendere in giro la gente. E’ roba da macchiette. Bellissimi i casi dei Balcani e dell’India, Pakistan, Bangladesh. Movimenti stimolati dal Regno Unito per meglio controllare il territorio e sfociati nella barzelletta.

      • Se visto da questa prospettiva è ridicolo anche secondo me ma oltre all’indipendentismo
        “identitario” c’è anche un indipendentismo” economico-sociale” che mira a un futuro migliore/ diverso, si rischia sempre di finire in vicoli ciechi per tutta una serie di motivi.

  12. Possiamo parlarne, visto che sono molto informato: “oliveti sostituiti dai pannelli solari” ?!?!
    L’hai letto su Topolino o hai sentito Sgarbi?
    http://bari.repubblica.it/cronaca/2011/11/02/news/ulivi-24258451/
    Al massimo sarà capitato qualche sparuto caso, seguito da linciaggio ahah.

    Mi sa che qualche scienziato è anche sceso in Puglia dalla brughiera lombarda per lavorare nella nostra Sanità.
    http://www.operapadrepio.it/it/content/view/347/673/
    Conosci il prof. Vescovi?

    L’Acquedotto Pugliese è il più grande d’Europa e la qualità dell’acqua è monitorata continuamente, è alta e in quasi tutti i Comuni ha valori migliori di quella imbottigliata.
    Che perda tanto, questo bisogna vederlo in relazione ai dati delle altre Regioni e bisogna anche considerare che si sta lavorando parecchio e la situazione sta migliorando. La Rete idrica è immensa, non è mica da Milano a Gallarate.
    http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2011-03-30/acquedotto-ente-regionale-064103_PRN.shtml
    http://www.aqp.it/portal/page/portal/MYAQP

    Per non parlare del fatto che fare ogni cosa qui costa dieci volte più fatica e si ottiene un decimo del compenso, siamo isolati dal punto di vista dei trasporti rispetto alle altre Regioni, siamo circondati da Regioni con mercati perturbati dalla mafia, soffriamo di Brain Drain, ecc.

    Ma a te piace vincere facile. Evvaivai.

    • Per quanto riguarda i pannelli solari e le problematiche connesse alle infiltrazioni mafiose mi documento sul giornale di Topolinia, alias Sole24Ore.
      Sulla sanità prendo atto che son tutte rose e fiori.
      Sul sistema idrico, acquedotto pugliese è da sempre sinonimo di sistema in perdita.

      Visto che ti piacciono i paragoni internazionali, lo Stato d’Israele è circondato da terroristi e stati nemici che da decenni spendono fior di soldi in armamenti pur di trovarsi nella potenziale condizione di eliminarlo dalla faccia della terra, è isolato diplomaticamente (non solo nella sua area geografica) e come trasporti non mi pare si trovi al centro di qualche corridoio europeo. Vogliamo poi parlare del clima?
      Non prendertela, ma sei tu che hai messo in mezzo la politica internazionale per tentare in modo comico di screditare l’indipendentismo lombardo (un caso uguale uguale a India/Pakistan/Bangladesh, oppure a Serbia e Bosnia, come no…)

      Se portassi un po’ più di rispetto per chi la pensa diversamente, togliendoti le fette di salame che hai sugli occhi, forse ti renderesti conto che il separatismo settentrionale non è un fenomeno da barzelletta, sia nelle motivazioni che nei concreti esiti possibili.
      Ripeto, buona notte, e buona fortuna.

      • Eh mi dispiace, ma il “si dice” non riscuote di solito molta stima dai lettori giustamente. IlSole24Ore?
        Stai parlando di questo giornale, vero?
        http://elenacomelli.nova100.ilsole24ore.com/2011/10/la-puglia-regina-della-green-economy-italiana.html

        Succedono anche queste cose spiacevoli, tipo una piccola Unversità pugliese, quella di Foggia, falcidiata dai tagli e dall’emigrazione nel territorio, che vince contro Napoli, Perugia, Bocconi e Bologna.
        http://www.repubblica.it/scuola/2011/11/08/news/nokia_app_scuola-24684671/?ref=HREC2-13

        La barzelletta dell’indipendentismo lombardo si rifa vivo nella proposta di esempi come quello d’Israele.
        Cosa c’entra Israele che ha tutta un’altra compattezza culturale e tutt’un altro modo di essere coinvolto nel problema della fuga dei talenti e dei cervelli.
        Dimmi tu se è realistico pensare che un uomo per metà di origine ebraica lavori per esempio negli Stati Uniti contro gli interessi di Israele, come fai tu in modo analogo, invece di fare lobby in suo favore.
        Una forte compattezza culturale di quel tipo ha tutto un altro effetto sul legame della propria gente in giro per il mondo con la terra d’origine, e dà tutto un altro contributo, anche in termini di flusso di denaro.

        E poi a me sembra che il PIL Pro Capite d’Israele (prego fare i conticini della scuola elementare della conversione euro/dollaro) sia più simile a quello di Sud Italia, Spagna e Grecia, che a quello di Germania, Svizzera, Lombardia, eccetera… e non solo il Pil Pro Capite…

        L’indipendentismo lombardo non poggia assolutamente sugli stessi principi identitari di base d’Israele e confermo che si tratta di un movimento da macchietta.

      • Scusa Euler ma per quanto riguarda la “green economy”, grazie a quali soldi è stato possibile ? cioè….non è che è stato possibile grazie ai trasferimenti statali? inoltre la politica assurda di incentivazione “libera e indiscriminata” alle energie “verdi” ha prodotto un buco (uno tra i tanti in questo Paese) di svariati miliardi:http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002290.html

        Per quanto riguarda l'”Uni” basta che guardi le classifiche Censis 2012:
        http://www.università.net/classifiche-universitarie/classifiche-censis-2011-2012-universita/

        Una cosa è vincere un premio (complimenti alle studentesse), un ‘altra è la qualità dell’offerta formativa e dell’apprendimento.

      • @Luca non potevi prendere autore (Ragazzi) più contestato e articolo più balzano. Forse il peggiore di tutta la storia di lavoce.info.
        Oltre che in un articolo successivo si fa l’elogio delle rinnovabili, http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002363-351.html, in quello citato si sono scritte delle inesattezze incredibili, come scrive giustamente in un commento Gianni Tanto:
        “A) 1MW installato genera per lo stato un beneficio di cassa pari a quasi 1 milione di IVA, a cui vanno sommate tasse e balzelli di vario genere che gli operatori finiscono per pagare prima o poi.
        B) Il costo delle cd. rinnovabili, ovvero CIP 6, è ben superiore a quanto 9000 o anche 90000 MW installati di fotovoltaico
        C) Il costo in bolletta del fotovoltaico italiano è pagato in bolletta non dallo Stato. Chi consuma di più paga di più. Gli energivori pagano di piu, quindi le aziende meno virtuose. Come tale, non è un debito potenziale dellle famiglie, ma delle aziende energivore che, in un mondo globalizzato, qui in Italia non hanno futuro. Lunga vita invece ai servizi, anche, quindi, ai disdegnati installatori.
        D) Oltre ai confindustriati energivori, il fotovoltaico “viene pagato da”: 1) I produttori CIP 6 con cui si divide la torta delle “rinnovabili” (Enel, Edison, municipalizzate varie etc) 2) I produttori di elettricità con combustibile fossile che subiscono la diminuzione di prezzo dell’energia di picco (a mezzogiorno!) dovuto all’offerta di energia della produzione fotovoltaica”.

        Per non parlare del fatto che non si tiene conto della continua diminuzione dei costi, dovuta sia ovviamente all’aumento della domanda, che al miglioramento tecnico dei pannelli. Vi ricordate quanto costava un monitor LCD all’inizio?
        D’altra parte non è l’opinione poco fondata di un solo nuclearista a cambiare l’opinione del mondo sulle rinnovabili. Basta guardarsi in giro. Anche per rendersi conto che Ragazzi è veramente abbastanza in solitudine nel parlare di “follia” nel fotovoltaico.

        Per quanto riguarda l’Università, io non ho detto che si tratta di un’eccellenza, ho soltanto proposto un esempio di come tra mille difficoltà al Sud a volte si tenga comunque duro.
        Ovviamente non penso che le Top Universities si trovino al Sud, anche se alcune si difendono molto bene a livello internazionale. Per non parlare del numero di docenti di fama internazionale meridionali che sono in forza a Università settentrionali.

        A proposito del Censis: a me quelle classifiche fanno ridere. Come si fa a fare una graduatoria delle Università italiane prendendo in considerazione l’occupazione postlaurea o la qualità delle strutture? All’Università di Bari, per dirne una, si paga la metà delle tasse (massimali) dell’Università di Milano e ovviamente il contesto non è lo stesso.
        A me piace prendere le classifiche internazionali basate sul numero, la rilevanza e le citazioni delle pubblicazioni scientifiche del personale docente, come questa (ci sono anche quelle per disciplina sullo stesso sito ed esistono ovviamente anche altre indagini con la stessa idea di base):
        http://www.arwu.org/Country2010Main.jsp?param=Italy
        Le Università che non figurano hanno ottenuto punteggi inferiori, come spiegato nelle note.

        Avanti, portatemi ancora le vostre sciocchezze, che ve le demolisco una per una.

    • post scriptum:
      non capisco comunque per quale motivo la Puglia, come tutte le Regioni del Lazio-Mezzogiorno, rivendichi costantemente quote massicce di compartecipazione ai flussi fiscali perequativi, dato che si tratta pur sempre di vil denaro…
      Cos’è, anche questo “provincialismo con quattrini” (altrui)?
      Meno Vendola, più Salvemini, grazie.

  13. Ahahah le poche volte che mi sono collegato in streaming con Radio Padania è sempre saltato fuori Salvemini. Dev’essere proprio arrivato a livello di luogo comune in Nord Italia, ahah, mioddio.

  14. Ho letto con piacere la tua precedente risposta, tranne l’ultima frase che mi ha leggermente amareggiato.
    Trovo costruttivo il dialogo quando ci si rispetta, ovvio che si può criticare nella sostanza ed è appunto questo il bello del confronto.
    Sull’energia con il link citato (magari non era il migliore) volevo porre dei dubbi non sul “fotovoltaico” ma sugli incentivi e sulla loro organizzazione.
    Dubbi proposti anche qui:
    http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=10235

    Fai clic per accedere a IBL_Memo-Rinnovabili.pdf

    Per quanto riguarda l'”Uni” i criteri Censis non saranno perfetti ma qualcosa dicono: http://www.universando.com/blog/valutazione-universita-metodologia-utilizzata-dal-censis/
    insomma” Strutture, Servizi, Borse di Studio, Web, Internazionalizzazione” non contano nulla?
    a mio parere contano e con questo non voglio dire che i tuoi link non siano validi, ANZI !
    si nota come tra le università italiane vi siano eccellenze anche in importanti realtà meridionali, il che è positivo .
    Ci sono tantissimi criteri che mettono in risalto parti diverse del sistema (ad esempio : http://www.università.net/classifiche-universitarie/classifica-atenei-indice-h/) problemi, eccellenze ecc.
    Bergamo non ci sarà (non è un polo universitario importante) ma le realtà centro settentrionali rappresentano la gran parte dell’ eccellenza universitaria in Italia (ad esempio la mia Padova : ) ) , “amen” è un dato di fatto ma ,come hai dimostrato te, realtà come Bari (Napoli, Palermo) si difendono bene.
    Ribadisco è un piacere parlare e confrontarsi su varie tematiche ma attribuire al discorso altrui lo status di sciocchezza sarà legittimo ma non è educato sopratutto alla luce di quanto scrivi nel tuo blog:
    “L’Italia cade a pezzi, ma quelli che le vogliono bene la ricostruiranno e la faranno più bella di prima”, suppongo che vogliate (vogliamo) fare tutto ciò con umiltà e rispetto.

    • Hai ragione, mi sono innervosito. Scusatemi.

      Naturalmente anch’io credo che non sia un mondo perfetto quello delle energie rinnovabili, ma è ovviamente il destino di tutti i Paesi del mondo, visto che prima o poi il petrolio finirà. Sarebbe un grosso vantaggio giocare in anticipo insieme alla Germania e altri in questo campo.
      D’altra parte è stata per molto tempo diffusa l’idea che le Regioni del Sud, nonostante la maggiore esposizione e la possibilità di trarre maggior beneficio dal sole con il fotovoltaico, avesse un numero troppo piccolo di potenza installata e che fosse indietro come al solito.
      E ora? Ora che la Puglia è al primo posto (con la Lombardia) il fotovoltaico è un problema per il Paese? Per inciso le altre Regioni meridionali sono tutte più o meno allo stesso punto della Puglia preVendola.

      Al di là di queste becere contrapposizioni, le energie rinnovabili e il fotovoltaico sono effettivamente una strada da perseguire con decisione, ed è un punto di vista condiviso quasi unanimemente.

      A proposito del Censis: io sono abbastanza convinto di quello che dico. Purtroppo la metodologia punisce un po’ in partenza le Università meridionali e sarebbe ottimo piuttosto per una comparazione tra 10 Università vicine, per tutto un Paese credo non vada bene.
      Il Ministero con la Gelmini avrebbe proposto una classifica in modo analogo per distribuire i fondi e la cosa si è attirata giustamente le proteste di molti Rettori per questo motivo.
      Direi proprio che è più onesto classificare le Università in base alla produzione scientifica del personale docente.

      • Concordo quando dici: “Naturalmente anch’io credo che non sia un mondo perfetto quello delle energie rinnovabili, ma è ovviamente il destino di tutti i Paesi del mondo, visto che prima o poi il petrolio finirà. Sarebbe un grosso vantaggio giocare in anticipo insieme alla Germania e altri in questo campo.”
        Il fotovoltaico lo vedo bene per la produzione di energia domestica, il futuro secondo me è il solare termodinamico: http://it.paperblog.com/rubbia-abbandonare-il-nucleare-ed-investire-sul-solare-a-concentrazione-296637/

        Poi ci sarebbe il “Torio” :

        Per quanto riguarda l’Università è fondamentale il parametro delle produzione scientifica,
        è il fattore primario, sarebbe utile che il Censis lo inserisse come parametro aggiuntivo.
        Comunque i servizi offerti allo studente (borse di studio, web, internazionalizzazione ) li giudico importanti, magari secondari ma comunque in grado di aumentare le possibilità
        dell’Ateneo.

    • perché? I lombardi sono altro dallo Stato? E come pensi che starebbe in piedi lo Stato senza i cittadini che versano imposte? E senza quei cittadini che per numero, per reddito pro capite e per fedeltà fiscale sonoq uelli che pagano di gran lunga più di chiunque altro in Italia come sono i lombardi, dove pensi che sarebbe lo Stato oggi?

      Ma che discorso è?
      E’ una vittoria dello Stato e dunque anche dei lombardi, soprattutto dei lombardi.

      daniele,milano

      • Non capisco la risposta! Non mi sono scaldato!
        Comunque…….. niente, nulla da fare è come parlare a un muro.
        Mi sembra che la mentalità abbia attecchito molto bene anche in altre aree del paese e non credo che la n’drangheta faccia affari con la n’drangheta ma basta così.
        Per caso sono capitato sul vostro portale e credo sia giunto il momento di lasciarvi alle vostre convinzioni.
        Un saluto sincero. Ciao.

  15. @ eulerCM

    Israele era citato come esempio per la Puglia, non per la Lombardia.
    Comunque non ha senso discutere con te, hai solo pregiudizi:
    – Svizzera e Svezia? provinciali con i quattrini!
    – Indipendentisti lombardi? macchiette!
    – (segue) Indipendentisti lombardi? leghisti che ascoltano Radio Padania!
    E la cosa comica è che mentre sputi sentenze ti affanni con ogni tipo di citazione possibile per cercare di far cambiare opinione sulla Puglia. E vabeh, giustamente il tuo è un discorso di autodifesa e sopravvivenza. Tanti auguri.

  16. @ Alessandro Storti Sai sono un pò monotono con gli argomenti!!
    Quando ho letto la notizia non ho potuto fare a meno di pensare ai post scambiati con voi.
    Volevo riaffermare quanto già detto sul problema della mafia al sud e non solo al sud.
    La battuta si riferiva al fatto che lo stato ha fatto il suo dovere ed ha vinto. Ovviamente in lombardia come in altre regioni la n’drangheta ha messo le radici e la lotta sarà ardua.
    http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/07/13/news/_ndrangheta_la_mappa_dei_boss_cos_si_erano_divisi_la_lombardia-5561760/
    Quindi quando parlate dei meridionali, cercate di pensare alla gente onesta e non alla feccia umana, l’egemonia del sud. Ora se il nord deve fare i conti con le mafie ramificate da qualche anno nel settentrione, pensate a quale sforzo lo Stato dovrebbe fare per debbellare questa piaga nel meridione.
    Come è logico che sia non siamo nel far west e non possiamo pretendere che i cittadini oppressi si facciano giustizia da soli, sopratutto quando il nemico è così dannatamente forte.

    • Carissimo, credo di poter parlare anche a nome di Alessandro Storti che sul punto ha più volte scritto.
      Differentemente da te, quando qui qualcuno parla di meridionali o di lombardi, nessuno fa questioni etniche o genetiche di tipo paranazista. Innanzitutto perché – come puoi leggere piùà sopra – siamo tutti “mezziteroni” (chi campano come Alessandro, chi siciliano come me, chi – se non ho capito male – calabrese come Luca). In secondo luogo perché la Lombardia, differentemente dal Veneto, è una terra che in età moderna non mai stata d’emigrazione, ma sempre di immigrazione, prima dal contado, poi da altre regioni del centro-nord, poi dal mezzogiorno e oggi anche da paesi extra e intra-europei (a Milano meno del 5% della popolazione è costituita da milanesi “doc”, per dire) e per nessuno di noi ha senso parlare di una comunità in senso etnico: sei milanese se abiti, lavori e paghi le tasse a Milano, che poi tu venga da catania, da tirana o da plutone è istess.
      Naturalmente ciascuna ondata migratoria muta l’identità della comunità locale, nel bene e qualche volta anche nel male. E se è vero che i meridionali hanno costituito una grande risorsa per queste terre (e queste terre, reciprocamente, una grande opportunità per chi vi si è stabilito) è altrettanto vero – mi pare indiscutibile – che dal mezzogiorno (e non, per esempio, dal veneto o dalla liguria, dall’autria o dalla svizzera, dalle filippine o dal senegal) è anche arrivata una forma culturale peculiare di quelle culture che è la mentalità e la forma di organizzazione sociale caratteristica delle mafie. Capisco che possa essere sgredevole ricordarlo, ma mi pare abbastanza incontrovertibile il fatto che sia così e non capisco perché nell’ambito di un dibattito in merito vi scaldiate tanto.

      daniele,milano

      • Non capisco la risposta! Non mi sono scaldato!
        Comunque…….. niente, nulla da fare è come parlare a un muro.
        Mi sembra che la mentalità abbia attecchito molto bene anche in altre aree del paese e non credo che la n’drangheta faccia affari con la n’drangheta ma basta così.
        Per caso sono capitato sul vostro portale e credo sia giunto il momento di lasciarvi alle vostre convinzioni.
        Un saluto sincero. Ciao.

      • ndrangheta fa affari con la ndrangheta? no…! prima ti minaccia, poi ti fa chiudere e poi ha il monopolio di un particolare settore (vedi movimento terra a Milano ) e poi pian piano si diventa come Buccinasco.
        Quello che voleva dire Daniele è che la “MAFIA” è il prodotto della cultura di certe aree del Mezzogiorno, sembra sgradevole ma è la verità .
        Sembra quasi che alcuni provino piacere che la mafia sia al Nord! caspita oramai è in tutti i continenti! che poi tra l’altro mafia in senso siculo del termine conta molto meno rispetto ad anni fa….oggi la mafia più potente in Italia e in Europa e tra le prime del mondo è la ndrangheta.
        Piccolo tour calabrese:

        sul “tubo” si trova anche (in parti ) la puntata di blu notte dedicata alla ndrangheta:

        (guardate please)!
        certo che se perdiamo questa” guerra ” al Nord è meglio andarsene ….

        P.s @ Daniele ….si sono mezzo calabrese, mio padre è nato nella Locride.

  17. C’è solo un piccolo particolare! La mafia non esiste solo nel meridione. C’e la mafia russa, la yakuza, la mafia cinese, il cartello di meddelin, ecc. Ma solo la vostra ottusità può circoscriverla ad un fattore culturale tipicamente meridionale.

    • No Edoardo, non è la nostra “ottusità”.
      E’ che ci sono culture che generano mafie (quella meridionale, quella giapponese, quella russa, ecc.) e culture che non generano mafie, bensì diritti e società fondate sul rispetto di norme e beni comuni (Lombardia, Olanda, Svizzera, Inghilterra, ecc.)
      Volendo guardarla in prospettiva storica, ci sono culture dove prevale nettamente l’elemento feudale e vi è totale (o pressoché totale) assenza di una cultura assembleare/parlamentare (urbana o “statale”), e ci sono culture in cui tali elementi sono esattamente rovesciati, ovvero dove le città sono più forti delle campagne, le assemlee elette sono più forti dei diritti nobiliari.

      Se concentriamo lo sguardo, invece, sul confronto fra le varie mafie e ci chiediamo come mai quelle meridionali siano le più forti al mondo, la sola risposta possibile è che sono le uniche ad essere di fatto finanziate in modo massiccio dal proprio stato di appartenenza, al di là delle apparenze e della superficiale “lotta alla mafia” (evidentemente insufficiente, se ogni giorno si parla di mafia in espansione, o sbaglio?).
      Se poi si aggiunge che le mafie del Sud godono dell’imbecillità sovrana dei cittadini del Nord, una fra le aree più produttive al mondo e la più sfruttata fiscalmente pro “solidarietà interna”, il quadro è completo.

      Sono stato chiaro?

      • La mafia prolifera nel mondo e attecchisce in qualsiasi strato culturale, compresa la lombardia dove c’è la più alta concentrazione di cellule mafiose legate alla n’drangheta dopo la calabria.
        La differenza semmai sta nel come si combatte la criminalità in altri paesi. Perchè il nostro paese è uno dei più corrotti mondo. Ripeto la n’drangheta al nord fa affari con lo strato sociale e culturale del settentrione?
        La differenza è tra uno stato che combatte seriamente la mafia, l’evasione, la corruzione, la concussione, ecc e chi non lo fa. L’Italia.

      • Edoardo vediamo di metterci d’accordo.
        Se ti guardasssi (link qui sopra di blu notte) ma non solo, se ti leggessi i libri di Nicola Gratteri (http://it.wikipedia.org/wiki/Nicola_Gratteri) capiresti quanto contano i rituali nella ndrangheta e una delle cose che la differenziano sono appunto i” legami ” tra gli elementi della “società” che la differenziano dal “gangsterismo”.
        Qui non si discute sulla proliferazione! qui si discute su dove e perchè ha avuto origine la “mafia”, le mafie .
        Te lo chiedo in modo papale papale: perchè in Veneto non si è sviluppata alcuna “mafia”
        eppure il Veneto era terra poverissima (più povera della Campania nel 1861).
        Perchè l’emigrazione veneta in Lombardia, in Sud America e nel centro America non ha portato con se alcun fenomeno mafioso?
        Ti parlo da veneto nato in Veneto e costantemente (fin da piccolissimo) a contatto diretto con la realtà calabrese….negare gli aspetti culturali dell’origine della ndrangheta ad esempio è come mettere “la testa sotto la sabbia ” e non voler vedere! e dopo gli ottusi seremmo noi?
        e non confondiamo le mafie tra loro, ognuna ha la sua storia e ha un preciso luogo d’origine (e ragioni di nascita).
        Te lo dico seriamente sono stufo di esser preso per un anti meridionale! ogni volta che si muove una critica al Sud le frasi d’obbligo sono:
        tutto il mondo è paese, la mafia è dappertutto, e colpa dello Stato se il Sud è così!
        vorrei farti parlare con mio padre andato via dalla Calabria a 17 anni e venuto su (Padova) , vorrei potessi sentire i discorsi che fa.
        Ama la sua terra ma non risparmia critiche alla sua gente e sopratutto non è mai stato uno (come molti altri calabresi) che si piange addosso e da la colpa agli altri.
        Se il Sud vuole cambiare non deve aspettare che il cambiamento arrivi da solo e che glielo porti lo Stato (solita concezione che lo Stato è “altro ” ) deve essere la società civile, il rispetto delle regole e non vantarsi di averle infrante, vantarsi di conoscere “tizio” ecc ecc (esperienza diretta -personale).

      • @ Edoardo”
        “La mafia prolifera nel mondo e attecchisce in qualsiasi strato culturale, compresa la lombardia dove c’è la più alta concentrazione di cellule mafiose legate alla n’drangheta dopo la calabria”. Ecco hai detto benissimo, “prolifera” e “attecchisce”. Anche l’Anoplophora chinensis, un coleottero d’origine asiatica “prolifera” e “attecchisce” in Lombardia. Ciò non toglie che sia un parassita e sia di origine asiatica, senza che questo signifihi un insulto agli asiatici. Ma è così difficile da capire?

        Com’è che trovi così faticoso constatare che ci sono aree che in questo paese hanno prodotto – tra tante cose bellissime estupende, s’intende – la mafia e altre che invece la subiscono? Sarà un caso che quando si parla di mafia in Lombardia si usino termini e locuzioni quali “attecchisce” (che tu stesso usi), “si espande”, “invade”, “mette radici”, eccetera, cioè tutte espressioni che sottintendono un’origine esogena?

        La Lombardia è la seconda regione per presenza della ‘ndrangheta dopo la Calabria per poche semplicissime ragioni: a) perché è la prima per numero di immigrati italiani e stranieri, compresi i calabresi b) perché è la regione di gran lunga più popolata e qualunque fenomeno tu vogli prendere in considerazione conta numeri inevitabilmente più alti di ogni altra; c) perché è la regione di gran lunga più ricca, sia in termini assoluti (per via delle ragioni di cui al punto precedente) sia in termini relativi e, dunque, quella in cui è più facile, ovvio e conveniente investire capitali leciti o illeciti che siano (sarebbe curioso che la ‘ndragheta investisse a Crotone, no?).

        Dire che la Lombardia è la prima regione per presenza della ‘ndrangheta dopo la Calabria equivale a dire che la Lombardia è la prima regione in italia per consumo di involtini primavera, la pizza, la birra e i tacos, cioè un’ovvietà. Quello che stupisce è che non sembri altrettanto ovvio dire che la ‘ndrangheta come gli involtini primavera, la pizza, la birra e i tacos, non sono prodotti frutto della storia, della cultura e delle tradizioni di questa terra, che avrà 1.000 difetti, ma certamente non quello di aver dato vita a quel cancro globale che va sotto il nome generico di “mafia”. E in tutte le lingue, peraltro… casualmente non si usa né il nome cinese, né quello giapponese, né quello russo, né quello colombiano (peraltro esiste anche quella israeliana, quella messicana, quella giamaicana, quella serba, quella albanese… ma non quella lombarda, né quella veneta, né quella toscana, porcaccia la miseria!)… tant’è che tu stesso dici mafia russa e non Organizatsya, mafia cinese e non Triade, ti ricordi del Cartello di Medellin di Pablo Escobar, ma non di quello di Cali e conosci quello della Yakuza, bontà tua.

        L’equivalente (si fa per dire) della mafia, qui, si chiama(va) Mala e quello degli involtini primavera, cassöla.

        daniele,milano

  18. @ Edoardo
    La mafia si espande in territori in cui non è fenomeno autoctono innanzitutto con il controllo (talvolta violento, talaltra fondato sulla connivenza) degli emigrati. E’ così nel New Jersey come in Lombardia, in Australia come in Québec.
    In Lombardia ci sono tantissimi calabresi e quindi c’è anche tanta ‘ndrangheta.
    Vogliamo andare a vedere l’elenco dei condannati?
    Poi c’è anche una penetrazione in mezzo alla popolazione non di origine calabrese, ma si tratta prevalentemente di infiltrazione violenta oppure di connivenze politiche. Chi sceglie deliberatamente, nella cosiddetta società civile, di fare affari con i mafiosi è minoranza non netta, nettissima, direi infinitesima. Esattamente come negli altri posti dove la mafia è arrivata nelle valigie di cartone e poi ha fatto strada.

  19. Come ho fatto a non capira sta bella teoria! È tanto semplice come gli involtini primavera.
    Quindi la mafia cinese prolifera nell’humus culturale di 5 miliardi di cinesi? È dovranno portarsi questa macchia nell’eternità.
    Così come i figli dell’olocausto nella terra d’Israele dove la mafia locale trae le sue origini fin dai tempi di Abramo…….
    Che tristezza!!!

  20. Come ho fatto a non capira sta bella teoria! È tanto semplice come gli involtini primavera.
    Quindi la mafia cinese prolifera nell’humus culturale di 1 miliardo di cinesi. E dovranno portarsi questa macchia nell’eternità.
    Così come i figli dell’olocausto nella terra d’Israele dove la mafia locale trae le sue origini fin dai tempi di Abramo…….
    Un grande palermitano diceva: « ……La mafia non è affatto invincibile; è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine. »(Giovanni Falcone)

  21. Ma chi è questo idiota autoproclamatosi “indipendentista lombardo” che parla in continuazione di “Lazio-merdione”?…Il Lazio è una regione con un passivo fiscale verso lo stato italiano! Da piu’ soldi a “Roma ladrona” (cioè lo stato) di quanti non ne riceva in cambio, produce un pil tra i piu’ elevati d’Italia, ha un tasso di evasione al netto del pubblico impiego tra i piu’ bassi…il numero di dipendenti pubblici (6,9%) è leggermente sopra la media nazionale (5,3%) chiaramente a causa del ruolo di Capitale di Roma (e questa tabella mostra che ci sono regioni del nord con percentuali piu’ alte!…).Il debito della sanità? SE LO PAGANO I CITTADINI DEL LAZIO!!! Con l’irpef e le addizionali! Avere un debito non significa essere automaticamente in default e dover elemosinare soldi da qualcuno, dunque cari fantomatici secessionisti state tranquilli e sbavate meno odio
    PS
    ogni anno sono migliaia i cittadini di altre regioni che vengonio a farsi curare negli ospedali del Lazio( nulla di male in questo naturalmente) ma non mi risulta che ci sia un flusso di cittadini del Lazio verso altre regioni.

  22. Ieri durante la trasmissione Servizio Pubblico, il leghista Castelli ha ripetuto una delle più vergognose bugie con cui da anni vi frullano il cervello: che i 23 mila impiegati regionali in Sicilia sono uno scandalo in confronto ai 5 mila della Lombardia. E chi poteva sostenere il contrario davanti a questi numeri? Se non che questi dati non tengono conto che in Sicilia alcune funzioni pubbliche non sono statali come altrove ma regionali. Ad esempio gli impiegati delle motorizzazioni, delle sovrintendenze, degli uffici del lavoro e tanti altri sono regionali. Nel fare questo confronto non si è mai voluto tenere nel dovuto conto che in Lombardia quegli impiegati sono statali!

  23. I dati che hai menzionati sono molto dubbi.
    Come potrai notare dalle note metodologiche e dalla differenza anche del 100% tra uno studio e l’altro questi conti non sembrano tener conto proprio di tutto.
    Non vedo molte ferrovie, molte strade, autostrade e risorse per le infrastrutture al Sud 😀

    Studio residui 1
    Studio residui2
    Studio residui 3

    Poi se devi tirare fuori questi fatterelli che certamente bisogna combattere, allora siamo autorizzati a tirare fuori anche fatti e numeri più grossi, a proposito dell’evasione, per esempio:
    Dati evasione

  24. Vabbé ma avere tanti studi sui residui fiscali (che dicono ognuno numeri diversi, anche di parecchio) non risolve i dubbi circa la metodologia, che ogni persona seria che si accinga a raccogliere i dati ha, tanto è vero che nelle note questo problema è sovente nominato. Per esempio non è chiaro se siano incluse le grandi infrastrutture e altri interventi che opera direttamente lo Stato centrale sui vari territori.

    Per esempio noi stiamo ancora aspettando una ferrovia Bari Napoli, ché quella che c’è risale a prima dell’Unità.
    Mi risulta inoltre che le Alpi siano state bucate parecchie volte, ma che ci vogliono circa 7 ore per attraversare la Sicilia in treno.

    • Ma hai ragione, non ti dico che casino quando scendo a trovare i miei parenti sulla costa ionica in Calabria in treno…..ne ho viste e passate di tutte i colori.
      Il punto è che oltre ad infrastrutture il sud ha bisogno di una nuova classe dirigente, non più assistenzialismo clientelare ma aiuti finalizzati a far decollare l’economia meridionale, aiuti non finanziamenti a pioggia senza criterio.
      Guarda anche Trenitalia che adesso ha eliminato quasi tutti i treni notte (mi sono sempre trovato bene perchè viaggi di notte, non cambi treno), il sud rimane ancor più tagliato fuori (purtroppo).

  25. Regione, pochi fondi: a rischio
    licenziamento 70mila lavoratori

    di Daniela De Crescenzo

    NAPOLI – Sessantasettemila posti di lavoro da salvare. L’accentramento di parte dei fondi europei da parte del governo, il taglio delle risorse nazionali e dei trasferimenti alla Regione , il tetto alla spesa imposto da Roma agli enti locali, rendono difficile governare le situazioni di crisi sia nel settore delle partecipate che in quello dell’imprenditoria privata. Per riuscire nell’impresa l’assessorato regionale al lavoro ha messo in campo una cabina di regia per le crisi e lo sviluppo. Ma raggiungere la meta non sarò facile.

    Quelle in ballo sono infatti cifre a molti zeri. Basti pensare che nelle partecipate (incluso il settore dei trasporti) i dipendenti sono 37 mila e le imprese sono tutte in grave crisi. E sono 30 mila lavoratori del settore privato per i quali si prevede di attivare nel 2012 gli ammortizzatori in deroga in attesa che il governo vari la riforma del mercato del lavoro.
    Ma torniamo alle partecipate. Nel settore ambientale ci sono 11 mila lavoratori in che provengono dalle società in liquidazione (Astir, Arpac Multiservizi ed ex Jacorossi). L’obiettivo è ricollocarli gradualmente nella «Campania ambiente e servizi» che dovrà svolgere, tra l’altro, interventi di pulizia e manutenzione, manutenzioni straordinarie, depurazioni e bonifiche, verifica caldaie, disinfestazioni.

    La Sma, la società mista costituita dalla precedente amministrazione e dal gruppo Intini, dal canto suo, ha 700 addetti mentre è in scadenza l’unico contratto ancora attivo e la procedura di licenziamento è stata già avviata. Ma l’assessorato ha varato un piano che prorogando le scadenze e varando una serie di tagli dovrebbe permettere il rilancio dell’azienda. Se il progetto andrà in porto, non ci saranno licenziamenti. Ma i dipendenti per ora non accettano i tagli e ieri hanno occupato il Duomo. I lavoratori hanno poi lasciato la cattedrale dopo la garanzia di un incontro con il cardinale Sepe previsto nella giornata di oggi. I forestali, invece, sono 5000 ai quali bisogna aggiungere gli 800 dipendenti amministrativi interni alle Comunità Montane.

    Ma è il settore dei trasporti quello in maggior sofferenza. Ci sono 20.000 addetti e una riduzione dei trasferimenti nazionali che arriva fino al 70 per cento. Finora è stato possibile evitare i licenziamenti grazie alla gestione condivisa del processo di riorganizzazione del lavoro. È stato aperto un tavolo con Province, Comuni e parti sociali ed è stata siglata un’intesa con le associazioni degli imprenditori e i sindacati per la disdetta dei contratti di secondo livello e la riscrittura delle regole del lavoro. Molte aziende, anche pubbliche, non hanno pagato i contributi ai dipendenti: è stata quindi siglata un’intesa con l’Inps per rateizzare gli arretrati ed è stato approvato un fondo di 15 milioni per incentivi all’esodo, contratti di solidarietà e percorsi di formazione. Perché i soldi siano realmente stanziati, però, bisognerà aspettare l’approvazione del regolamento. Restano, poi, i 30 lavoratori della Tess attualmente in liquidazione: dovrebbero essere ridistribuiti tra i Comuni che detengono le quote societarie. Dal Senato è arrivata invece la notizia che andrà avanti il percorso di stabilizzazione di mille Lsu.

    E non va meglio nel settore privato nel quale la Regione interviene per la gestione degli ammortizzatori in deroga. Per il 2012 si prevede di dover salvare 30.000 dipendenti. In alcuni casi si cercherà di accompagnarli fuori dal mercato del lavoro, in altri di riqualificarli e reinserirli. Tanti i punti di crisi sparsi per tutto il territorio regionale. Si va dai cinquecento dipendenti del polo industriale di Airola per i quali sono stati messi in campo strumenti di sostegno del reddito, ai 5.000 che si contano nel napoletano tra Fincantieri, indotto e altre aziende della cosiddetta area della deindustrializzazione. Per loro a novembre 2011 è stata approvata un’intesa tra Governo, Regione, enti locali e Fincantieri per il sostengo al cantiere di Castellammare e alle imprese dell’indotto, ma la situazione resta difficile. Per non parlare della Iribus, dell’Alenia, della Firema e delle tante altre imprese in difficoltà. Il destino dei lavoratori è ancora tutto da scrivere, perché il finale sia lieto l’impegno dovrà essere imponente.

    Mercoledì 15 Febbraio 2012 – 10:56 Ultimo aggiornamento: 11:42

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